Ogni cane è un racconto dell’anima. Scivola nell’attualità e ritorna nell’eterno per rimaner a guardia del regno dei morti. Ed in questo è come riconquistasse la vita. Così lo videro gli antichi e mai nessuno ebbe né avrà il coraggio di dirle leggende. Perché non ci fu né ci sarà chi è capace, senza pena, d’irridere ai morti e a chi li ha chiamati. Ecco perché il cane continua ad essere il custode, da tutti accettato, dell’universo delle ombre. Ma anche il compagno di streghe e sortiere che lo chiamano a parlare alla gente nel linguaggio creato dal sonno. Il primo, a dir la verità, fu Artemidoro di Daldi nel suo “Libro dei sogni” ed a lui ne seguirono tanti altri rendendo immensa e suggestiva la via della divinazione. Come se ogni notte il mondo delle cose,degli animali e delle piante partecipasse alle esistenze indicando ai viventi il sentiero da seguire. Tutte le mitologie designano il cane psicopompo, cioè guida dell’uomo nella notte della morte dopo esserne stato compagno nella luce della vita. Così trovi Anubis presso gli Egizi che posero cani con teste di uomo a guardia del mondo dei morti e Cerbero fra i Greci ed i Romani che veneravano anche Ecate signora delle tenebre capace però di trasformarsi in cane ed il mostruoso Garm fra i Germani sempre assetati di guerre.
In Messico allevavano minuscoli cani color del leone che altro non era se non l’immagine del sole, per esser sepolti con il loro proprietario: lo avrebbero aiutato ad attraversare i nove fiumi e raggiungere “la dimora eterna dei morti”. Proprio nell’antico zodiaco messicano la tredicesima costellazione è quella del cane che introduce l’idea di fine e di morte, di universo sotterraneo ma anche di iniziazione e rinnovamento perché ricominciando poi tutto“ la tredicesima ritorna … ed è di nuovo la prima”. Il calendario divinatorio azteco è consacrato al cane e protetto dalle divinità degli inferi mentre al decimo cielo hanno dimora le divinità notturne. E proprio gli Aztechi ritenevano che Xolotl, il dio in forma di cane avesse rubato nel mondo delle tenebre le ossa con cui gli dei forgiarono gli uomini. La sua immagine viene spesso vista dagli antichi indovini, nelle macchie di luna ed insieme ad altri animali fra cui lupo, volpe e lepre, è considerato un eroe. E proprio in questa sua prerogativa rubò agli dei, al serpente, all’arcobaleno ed al grande Spirito che la custodivano la scintilla del fuoco che altro non è se non la vita. Ecco perché, dicono gli indigeni della Nuova Guinea, il cane dorme sempre accanto al fuoco e ringhia se si tenta di allontanarlo. Nel Kasai, una regione del Congo, ancor oggi si pratica la divinazione tramite ipnotismo: la strega o l’indovino calano un cane ed un uomo, collegato al “celebrante” tramite un filo, in una fossa e si collegano con gli spiriti. Se nei giorni successivi l’animale appare in sogno significa che è in corso una stregoneria contro la persona. Se muore misteriosamente un abitante e si sospetta un omicidio il capo del villaggio lega ad un albero un cane morto chiuso in una pelle di leopardo e dopo un giorno il corpo è diviso fra gli abitanti e ciascuno ne mangia una parte poi si radunano e il capo villaggio dice “ tu cane, tu leopardo annusa da quale parte è venuta la morte”. Dopo alcuni giorni il colpevole si ammala… A Tangeri fino alla metà del secolo scorso la carne di cuccioli era mangiata per prevenire il malocchio, in Giappone l’immagine di un piccolo cane veniva posta nella camera dei bimbi affinché li proteggesse. In antichi libri cinesi il cane se indicato come simbolo del caos ha corpo enorme, pelo lungo e mostra i denti, qualora invece sia in una immagine da distruggere dopo il funerale - i cani di paglia- simboleggia l’effimero del mondo. Prima di essere incendiati infatti i cani di paglia sono conservati 27con cura poi vengono offerti alla memoria della persona morta e quindi bruciati perché se fossero usati una seconda volta porterebbero sfortuna alla famiglia del defunto. In Siberia i Teleuti danno ai cani, durante i loro banchetti, la parte di cibo che sarebbe stata mangiata dal loro padrone defunto”. Quando tu vivevi – recitano- mangiavi tu stesso; ora che sei morto è la tua anima che mangia”. I Celti l’associavano all’universo dei guerrieri ed era gran merito esser chiamato cane. Nell’Islam è un’immagine vile ma possiede 52 caratteristiche di cui metà sante e metà diaboliche e la sua fedeltà viene portata ad esempio: “se un uomo non ha fratelli i cani sono i suoi fratelli. Il cuore di un cane assomiglia al cuore del padrone”.
Se lo sogni vuol dire che…
“Tra i cani, alcuni vengono allevati per la caccia e, tra questi, alcuni seguono le orme, altri rincorrono gli animali selvatici, altri sono allevati per fare la guardia alle proprietà (questi vengono chiamati «cani a guardia della casa» e «cani alla catena»), altri ancora, i cosiddetti melitesi, vengono allevati per il divertimento. I cani allevati per la caccia indicano guadagni provenienti dall’esterno. Perciò sognarli mentre cacciano, prendono qualcosa o l’hanno già presa o mentre sono sul punto di uscire a caccia è positivo, in quanto indica affari; invece, se ritornano in città, significano disoccupazione, poiché smettono le loro attività. I cani a guardia della casa indicano la moglie, i servi e le ricchezze guadagnate. Perciò, se sono in buona salute e fanno le feste ai padroni, significano una buona gestione della casa sia da parte della moglie che da parte degli amministratori, oltre a una grande sicurezza delle proprietà; invece, se sono malati, predicono malattia alle persone citate sopra e danni alle proprietà. Se diventano furiosi, abbaiano o mordono, pronosticano offese da parte di queste persone e gravi danni. Se i cani di qualcun altro fanno le feste, indicano inganni da parte di persone malvagie , sia uomini che donne; se mordono o ululano, indicano aggressioni e offese, manifeste, se sono bianchi, nascoste, se sono neri, non del tutto manifeste, se sono fulvi, mentre, se sono pezzati, pronosticano che le aggressioni saranno ancora più terribili. I cani non corrispondono assolutamente a persone nobili e libere, ma a persone molto violente e impudenti, perché i cani si comportano così. Spesso i cani hanno costituito un’allusione alla febbre per via della stella Sirio, che causa appunto la febbre e viene chiamata da alcuni «cane», perché questo animale è violento e ingrato ed ha una certa affinità con la febbre. I cani melitesi indicano ciò che vi è di più piacevole e dolce nella vita: pertanto, se capita loro qualcosa di male indicano dolore e pena.”
(Artemidoro di Daldi- “Il libro dei sogni” II Secolo d.C.)
Per colpa sua non siamo eterni
Nella notte dei tempi gli uomini inviarono a Dio un cane perché dicesse che avrebbero voluto tornare a vivere dopo la morte. Il cane si mise in viaggio ma si fermò ad un villaggio tentato dal cibo che stavano preparando. La rana che odiava gli uomini ne approfittò e giunse prima dagli dei dicendo loro che gli uomini sarebbero stati infelici se fosse stata loro concessa vita eterna. Quando il cane giunse al cospetto di dio gli fu detto che il desiderio degli uomini, portato dalla rana era stato esaudito e quindi nessuno avrebbe avuto vita eterna. Fu così che per colpa del cane i viventi muoiono.
Me lo gioco al lotto
Il cane ha avuto e continua ad avere un ruolo importante per i giocatori del lotto.
- Sognare un cane: 61;
- cane bianco: 30;
- da caccia: 51;
- legare un cane: 85;
- cane che abbaia: 16;
- che ringhia: 22;
- che lotta con altri cani: 70;
- che dorme: 47;
- che mangia: 42;
- ferito: 25.
Rodolfo Grassi
G.F. ENCI www.enci.it
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